venerdì 31 ottobre 2008

il cinema lubitsch e i cancelli chiusi

http://www.rosalio.it/2008/10/28/povero-lubitsh-senza-la-c/#comments

Caro Samuele mi inserisco sul blog visto che sono stato chiamato in causa, ma soprattutto perché mi sono ritrovato molto in quello che hai scritto. E forse posso anche darti qualche suggerimento su come puoi guadagnarti la stima di Paolo.
Sono molto felice che citi TuttaPorto, forse la voce comincia a circolare. Sono proprio io che la sto organizzando e su questa esperienza ho deciso di investire una pagina importante della mia vita.
Per spiegarti gli intenti di questo evento che come puoi già immaginare dal titolo sarà intrinsecamente legato alla città di Palermo, devo necessariamente fare un passo indietro (ho attivato un blog nel quale spero si accenda uno stimolante dibattito http://tuttaporto.blogspot.com/).
Non è passato neanche un anno quanto dopo una lunga assenza, mi sono ritrovato al cinema Lubitsch. Da mesi, stavo inseguendo un film, “ Il vento fa il suo giro” di Giorgio Diritti, e dopo essermelo perso a Roma e Milano, ero contento di vederlo a Palermo e pure al cinema Lubitsch dove mancavo da tanto tempo.
Devo dirti che Palermo era diventata per più di un decennio una città solo di passaggio. La mia scelta era stata di andare a vivere altrove, forse per sentirmi più appagato, riconosciuto e valorizzato. Il lavoro che mi sono e mi sto costruendo è quello di documentarista e Roma mi è sembrato il luogo migliore per realizzare questo percorso. Ci ho messo un po’ prima di rendermi conto del contrario e decidere di ritornare a vivere a Palermo. Questa scelta ha mille motivi e condizioni, che qui sarebbe anche lungo e tedioso riportare e lascio quindi immaginare, ma ce n’è una su cui è importante soffermarmi. La maggior parte dei palermitani amano e odiano la propria città e io non sono da meno; motivo per cui sono andato via e motivo per cui sono anche ritornato. Questa volta cercando di mettere da parte l’odio e lasciarmi trasportare dall’amore. Attenzione che non dico di negare l’odio, anzi è importante riconoscerlo, dargli forma, non dimenticarlo mai perché è stato il motore della mia dipartita di allora ed è adesso un elemento su cui continuo a confrontarmi. Cerco di non dilungarmi troppo, ma questi sono passaggi importati per spiegarti cosa ha significato il mio incontro/ re-incontro con Palermo, il cinema Lubitsch, Paolo Greco.
Dicevo che me ne sono “scoppato” fino al Lubisch dopo poco tempo che ritornavo a stare di più in città, spinto proprio dalla voglia di vedere questo splendido film. Praticamente non è bastato una volta arrivare fino a là (e considera che era già da mesi che lo inseguivo), ma mi sono fatto forse altri due viaggi prima di riuscire finalmente a vederlo. E cosa ha significato per me questo ritornare al Lubitsch? Beh, intanto, la seconda o il terza staffetta è avvenuta a distanza di settimane, segno che al Lubitsch i film non sono meteore, ma oggetti di valore che non meritano lo spazio di un giorno giusto per entrare in una programmazione, ma che sono lì anche per conquistarsi a poco a poco la fiducia del pubblico. Il film l’ho finalmente visto e amato ancora di più, ma soprattutto ho conosciuto Paolo e ho avuto l’occasione di confrontarmi con lui e il suo essere operatore culturale a Palermo e nella sua periferia più dimenticata, Bonagia.
Da questo confronto, da questo scambio di vedute nasce TuttaPorto. Il cinema deve continuare a confrontarsi con la realtà che pretende di raccontare e TuttaPorto vuole mettere in luce questa realtà dai mille colori, riaccendendo il dialogo su temi e problematiche che investono la città, e che superano i suoi confini. TuttaPorto vuole essere un lungo di ancoraggio per autori di cinema che hanno saputo con lucidità ed equilibrio raccontare le realtà di altre città, per stimolare riflessioni e per prendere spunti.
Tutta Palermo è invitata a partecipare. Vogliamo che tutte le forze della città, associazioni, movimenti, cooperative, istituzioni, centri di formazione che lavorano quotidianamente con Palermo, le sue spinte, come le sue contraddizioni e inefficienze, si fermino e si ritrovino a partecipare ad un confronto aperto e maiuetico. E questo confronto deve avvenire partendo proprio dalla periferia, fuori i soliti salotti e le belle sale di rappresentanza.
Vienici a trovare dal 26 al 29 novembre al Lubitsch e invita tutti a partecipare a queste quattro giornate tematiche su: MIGRAZIONE, LEGALITA’, AMBIENTE e LAVORO.
Li forse troverai qualche risposta alle tue domande, e chissà se non saranno conferme o smentite.
Un abbraccio e a presto
Roberto